Il Glifosato in uso nei Pesticidi. L’istituto Ramazzini avvierà uno Studio Indipendente
Ci sono pareri discordanti sul rischio di cancerogenicità dell’erbicida: per l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) “è improbabile che sia cancerogeno” mentre per l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) e l’Agenzia per la Ricerca sul Cancro (IARC) è “probabilmente cancerogeno”. Questa la sintesi delle due posizioni contrapposte che ha portato allo slittamento della riunione tanto attesa da numerosi stakeholders, ovvero “portatori di interesse”, quali le aziende che utilizzano pesticidi ma – soprattutto – da parte della comunità scientifica, dal mondo dell’associazionismo e da milioni di cittadini desiderosi di sapere se il glifosato sia cancerogeno o meno.
Tuttavia la notizia significativa, in questi giorni, è che l’Istituto “Ramazzini” di Bologna – il più importante istituto privato di medicina del lavoro che si è distinto spesso per scelte coraggiose in difformità con la stessa Società Italiana di Medicina del Lavoro (SIMLii) – ha annunciato di avviare a maggio una propria ricerca indipendente sul glifosato.
Perchè uno studio sul glifosato? Come mai non esistono ancora pronunciamenti univoci su una sostanza di così largo uso nell’agricoltura mondiale?
“L’erbicida, tra i più diffusi a livelli mondiale, la cui produzione sfiora il milione di tonnellate/anno, è accusato di favorire l’insorgenza dei tumori. L’Agenzia di ricerca sul cancro dell’OMS (IARC) lo ha classificato come probabile cancerogeno, mentre l’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza degli alimenti, sostiene che le prove non sarebbero ancora sufficienti per dichiararne con sicurezza la cancerogenicità. E’ per questa insostenibile situazione di incertezza e di probabile pericolo per la salute pubblica che ci siamo sentiti in dovere di investire i fondi raccolti attraverso le attività dei Soci della Cooperativa Sociale Onlus Istituto Ramazzini in una ricerca ben pianificata, capace di escludere fattori confondenti e quindi in grado di fornile dati solidi per una sicura quantificazione del rischio”
Ad oggi cosa sappiamo, su basi scientifiche, del glifosato?
“Sappiamo che l’esposizione a glifosato nell’uomo ha comportato l’aumento di linfomi, ma tale evidenza è risultata limitata a causa di numerosi fattori confondenti, peraltro tipici degli studi epidemiologici. Negli animali di laboratorio in due diversi studi è stato notato un aumento statisticamente significativo di due tipi abbastanza rari di tumore maligno, il tumore del rene e gli emangiosarcomi nei topi, ed un aumento di tumori benigni nei ratti. Inoltre, il glifosato si è mostrato genotossico e capace di stress ossidativo in diversi studi meccanicistici”
In Italia quali sono i livelli di guardia e le restrizioni imposte dalle autorità competenti in materia di uso di pesticidi?
“Dipende dal tipo di pesticidi, e comunque per molti di loro è oggi riconosciuta la peculiarità di interferire con i sistema endocrino dell’uomo e della donna, causando patologie anche gravi riguardanti la fertilità, lo sviluppo, il metabolismo e il sistema nervoso. Tutto questo ha implicazioni gravi in termini di salute pubblica e non può essere controllato attraverso l’abbassamento dei limiti ammessi, perché le dosi attive possono essere migliaia di volte più basse di quelle ammesse. Anche per il glifosato si sospetta un’attività di interferenza endocrina e il nostro studio investigherà anche questo aspetto”
Torniamo al glifosato: ci sono soggetti più esposti di altri, in linea teorica?
“I più esposti sono gli operatori agricoli, ma il glifosato, anche se ha una emivita abbastanza breve, può sciogliersi nell’acqua, e quindi migrare nelle coltivazioni di ogni tipo. Inoltre non va sottovalutata l’esposizione a causa dell’abitudine ormai consolidata in agricoltura di trattare il grano e altre granaglie in genere per farle disseccare ed evitare la presenza di umidità e la formazione di muffe dannose alla salute. In questo modo però il residuo di glifosato nel grano è notevole e lo ritroviamo negli alimenti quali pasta, pane, ecc”
Commenti recenti