In Arrivo il Primo Trapianto di Testa
Il Trapianto di Testa
C’è qualcosa di misterioso che unisce la ghigliottina al destino di Sergio Canavero, il neurochirugo torinese pronto a praticare il primo trapianto di testa umana al mondo. La rivista «Newscientist» lo ha annunciato così, ieri: «A giugno, ad Annapolis negli Stati Uniti, il medico italiano parteciperà alla conferenza annuale della “società americana di neurochirurgia”. Lì, incontrerà professionisti di ogni specialità: ortopedici e cardiologi, ematologi e pneumologi, per formare l’equipe che lo affiancherà in sala operatoria».
Fu la ghigliottina a ispirare nel 1812 Julian Jean Cesar Legallois. Il fisiologo francese ipotizzò che una testa, se irrogata con sangue ossigenato, avrebbe potuto continuare a vivere. Duecento e tre anni dopo ci prova Canavero. In mezzo le previsioni letterarie del «dottor Frankenstein» e della sua creatura deforme. Il risultato di un collage cucito con pezzi umani. Fino alle invenzioni fanta-horror di John Carpenter, il regista splatter dei corpi e delle teste mozzate. E poi gli esperimenti scientifici su cani, scimmie e rane. Perchè l’uomo è così, ha bisogno di capire per progredire. Per andare lontano e poter curare.
Sergio Canavero è un medico contestato dalla comunità scientifica italiana. Il neurochirurgo, che ascolta Mozart e Beethoven, è sposato, ha due figli e pratica yoga, alza le spalle. Prende una banana in mano. La divide con un coltello, la infilza con spaghetti crudi e spiega la sua teoria: «Il punto che mi contestano qui, in Italia – s’infuoca – è il come. Come si procede in sala operatoria? Ma se tagliato di netto, collo e midollo spinale, allora ricucire è possibile. I nervi? I muscoli? Hanno già ricongiunto quelli di braccia e gambe. Con la testa non è diverso. Il rigetto è escluso. L’unico possibile è quello psicologico. Ma io ho pensato a come risolverlo: per fare accettare al paziente il suo nuovo corpo gli faremo vivere una esistenza virtuale. Per almeno sei mesi, prima dell’intervento, indosserà occhiali che gli mostreranno la sua testa incollata al nuovo tronco. È la salvezza per paraplegici e malati di distrofia».
Fonte1:
Fonte2:
Fonte3:
I pionieri di importanti scoperte e azioni sono stati sempre osteggiati, la storia insegna, ma il fatto importante è OSARE li dove tutti gli altri ripetono comodamente seduti che non si può fare !!!
FD